Il presidente dell'Anp vedrà a Betlemme il capo dello Stato Sergio Mattarella

 "Diversi Paesi hanno riconosciuto lo Stato Palestinese, come la Svezia e il Vaticano, ci sono anche 12 parlamenti nazionali, compreso quello italiano, che hanno chiesto ai propri governi di riconoscere il nostro Stato" ora "chiediamo che ora che questi governi, compreso quello di Roma, riconoscano la Palestina". E' l'appello lanciato dalle pagine di La Repubblica di Abu Mazen, il presidente dell'Anp, che vedrà a Betlemme il capo dello Stato Sergio Mattarella.  Per quanto riguarda le elezioni presidenziali in Palestina, Abu Mazen, il cui mandato è scaduto, spiega: "Prima di tutto il congresso di Fatah il mese prossimo, poi Consiglio nazionale palestinese, ma per le elezioni dobbiamo aspettare di poter votare in tutta la Palestina, in accordo con Hamas"ma "Se Hamas non vuole ballare questo tango, (sorride) non ci saranno danze". "Noi diciamo niente Stato palestinese senza Gerusalemme e Striscia di Gaza, per questo stiamo lavorando a una riconciliazione con Hamas. Tre giorni fa in Qatar ho incontrato sia Ismail Haniyeh che Khaled Meshaal (i leader di Hamas, ndr), e continueremo questo dialogo attraverso il Qatar" aggiunge ancora ribadendo che la strada dei due Stati "è sempre nella nostra agenda, come in quella dell'Onu: uno Stato palestinese entro i confini del 1967; noi siamo pronti a una soluzione politica ecco perché sosteniamo anche l'iniziativa del presidente Hollande di organizzare una conferenza internazionale che ci possa aiutare ad andare verso questa soluzione".

"Adesso c'è questa iniziativa diplomatica della Francia – sottolinea – ma lui (Netanyahu) rifiuterà anche l'invito francese, io ho preso un'iniziativa personale quando sono andato ai funerali di Peres. Netanyahu non voleva che io andassi, non mi ha invitato, sono andato ai funerali per dire al popolo israeliano: noi siamo per la pace e con la politica di dialogo di Peres". I rapporti con l'Italia "sono ottimi" dice inoltre "il governo italiano ci sostiene e ci finanzia, voglio citare l'esempio positivo del restauro della Natività. Noi non vogliamo che il governo italiano abbia la nostra stessa linea, ma chiediamo che l'Italia sia equidistante fra noi e Israele: se noi sbagliamo vogliamo che l'Italia ci dica 'avete sbagliato' e che faccia lo stesso con Israele. Non chiediamo altro".

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