Il sindacato Gmb esulta: "Enorme vittoria"

Il tribunale del Lavoro di Londra ha stabilito che due autisti di Uber dovranno risultare come dipendenti della compagnia, e non come lavoratori autonomi, dopo aver vinto una causa per il riconoscimento di diritti di lavoro. Secondo la sentenza, che in futuro potrà essere applicata alle migliaia di autisti del servizio, prevede che ai dipendenti siano riconosciuti diritti come ferie retribuite e garantito il minimo salariale.

Il sindacato Gmb, che rappresenta i due autisti James Farrar e Yaseen Aslam, ha definito la decisione come una "enorme vittoria" per i 30 mila autisti in Inghilterra e Galles.

Dal canto suo Uber, che ha sede a San Francisco e che sostiene che i suoi autisti non siamo impiegati ma lavoratori autonomi, ha fatto sapere di essere pronto ad appellarsi al verdetto. Jo Bertram, direttore di Uber nel Regno Unito, ha precisato che "decine di migliaia di persone a Londra guidano con Uber proprio perché desiderano essere autonomi ed essere i capi di loro stessi". E ha spiegato che "la maggior parte degli autisti che usano l'applicazione vogliono mantenere la libertà e la flessibilità di guidare quando e dove vogliono".

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