Nell'attacco hanno perso la vita 9 italiani
La premier del Bangladesh, Sheikh Hasina, ha partecipato alla commemorazione in onore delle 20 vittime, 9 delle quali italiane, e dei due poliziotti morti durante l'attacco jihadista nel ristorante di Dacca. La premier ha deposto una corona di fiori durante la cerimonia che si è tenuta alle 10 locali (le 6 in Italia) allo stadio dell'esercito nel quartiere Banani di Dacca. Presenti anche i rappresentanti dei Paesi di origine di molte delle vittime: Italia, Giappone, Stati Uniti e India. Oggi è il secondo giorno di lutto nazionale in Bangladesh dopo l'assalto jihadista effettuato da 7 assalitori, 6 dei quali sono morti mentre uno è stato arrestato, al ristorante Holey Artisan, situato nella zona diplomatica di Dacca e frequentato da molti stranieri. I sette militanti erano cittadini del Bangladesh istruiti e provenienti da famiglie benestanti e le autorità avevano già provato ad arrestare in precedenza cinque di loro.
Intanto, il gigante tessile Uniqlo, il conglomerato tecnologico Toshiba e altre grandi aziende giapponesi hanno sospeso i viaggi dei loro dipendenti in Bangladesh, dove hanno vari impianti di produzione, dopo l'attentato terrorista di venerdì scorso a Dacca in cui sono morti 20 civili e due poliziotti. Le aziende giapponesi dispongono di una presenza crescente in Bangladesh grazie ai bassi costi di manodopera e di un mercato emergente. Fast Retailing, primo gruppo tessile in Asia e proprietario dei negozi di abbigliamento Uniqlo, ha ordinato ai suoi dipendenti di evitare di recarsi a luglio in Bangladesh, dove l'azienda giapponese dispone di una impianto di produzione e una decina di stabilimenti. Allo stesso modo, Toshiba, Mitsubishi Motors e altre imprese giapponesi del settore alimentare e immobiliare hanno rivolto la stessa raccomandazione ai loro dipendenti.
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