Jinan (Cina), 27 dic. (LaPresse/Xinhua) – Il proprietario della cava di gesso crollata venerdì in Cina si è suicidato nella notte fra sabato e domenica, gettandosi in un pozzo mentre lavorava con la squadra di salvataggio che sta provando a riportare in superficie i 17 minatori ancora intrappolati. Lo riferiscono le autorità locali. Si tratta di Ma Congbo, presidente della società Yurong che è proprietaria della cava. La miniera si trova nella città di Linyi, nella provincia dello Shandong, nell’est della Cina.
Il crollo è avvenuto alle 19.56 di venerdì, mentre erano al lavoro 29 persone, e il bilancio è di un morto e appunto 17 intrappolati: quattro minatori erano riusciti a scappare e altri sette sono stati salvati.
I soccorritori hanno scavato un buco che porta a uno dei luoghi in cui sono intrappolati i minatori, e attraverso questo passaggio provano a trasferire cibo e acqua e a contattare gli operai. Il sindaco di Linyi, Zhang Shuping, riferisce che sono oltre 700 i soccorritori impegnati nelle ricerche. Si indaga sulle cause del crollo.
Il governo locale dello Shandong, inoltre, ha ordinato la sospensione dell’attività di tutte le miniere di gesso per condurre controlli di sicurezza a seguito del crollo di venerdì in una delle cave. Le miniere coinvolte dal provvedimento sono quelle di Zaozhuang, Tai’an e Linyi.
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