Nairobi (Kenya), 19 dic. (LaPresse/EFE) – Almeno 75 persone sono state uccise dalle forze di sicurezza in Etiopia nella violenta repressione delle proteste studentesche attuata dal governo nell’ultima settimana nella regione di Oromia, che si trova intorno alla capitale Addis Abeba. È quanto denuncia Human Rights Watch (Hrw). Le proteste sono cominciate il 12 dicembre contro un piano urbanistico che intende integrare diversi Comuni della regione di Oromia. Il governo etiope parla di cinque morti, mentre Amnesty international aveva riferito di 40 morti.
Martedì scorso il governo di Hailemariam Desalegn aveva affermato che i manifestanti avevano un “legame diretto” con gruppi terroristici stranieri. Le manifestazioni sono cominciate a Ginchi, una piccola città che si trova 80 chilometri a sudovest della capitale Addis Abeba, quando le autorità hanno provato ad abbattere un bosco per permettere la realizzazione di un progetto di costruzione. Si sono poi estese rapidamente in tutta la regione di Oromia, luogo di origine di 35 milioni di oromo, il gruppo etnico più grande del Paese.
Circa due milioni di persone vivono nella zona interessata dal piano urbanistico di espansione della capitale e molti dimostranti temono che questo potrebbe richiedere lo spostamento di agricoltori e residenti oromo che vivono nella zona di Addis Abeba. Secondo le testimonianze raccolte da Hrw, le forze di sicurezza all’inizio di dicembre avrebbero sparato a decine di manifestanti a Shewa e Wollega, a ovest della capitale.
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