Bruxelles (Belgio), 16 dic. (LaPresse/EFE) – Salah Abdeslam, il principale ricercato per gli attacchi terroristici del 13 novembre a Parigi, potrebbe essersi trovato in una casa di Molenbeek, quartiere di Bruxelles, due giorni dopo le stragi, ma la polizia non intervenne perché era una legge impedisce le perquisizioni notturne. Lo ha ammesso il ministro della Giustizia belga Koen Geens, intervistato dal canale tv Vtm per un programma che andrà in onda oggi. Secondo il quotidiano Her Laatste Nieuws, Geens afferma che la posizione di Abdeslam era nota ai servizi di intelligence la notte fra il 15 e il 16 novembre. Tuttavia la polizia non potè intervenire a causa di una legge del 1967, che vieta le perquisizioni fra le 21 e le 5 del mattino. Deroghe a questa legge sono permesse solo in caso di “flagranza di reato” o di “incendio”, ma non in relazione al terrorismo.
La polizia intervenne nell’abitazione sospetta il 16 novembre alle 17 dopo avere ottenuto un mandato di perquisizione, ma a quel punto Abdeslam se ne era già andato, se davvero era stato lì. Per intervenire nell’orario proibito anche in caso di indagini per terrorismo sarà necessario modificare il codice penale belga, per autorizzare le perquisizioni legate a questi reati 24 ore al giorno. Le modifiche alla legge rientrano fra le 18 proposte che il primo ministro belga Charles Michel ha presentato dopo gli attacchi di Parigi per rendere la lotta al terrorismo più efficace.
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