di Matteo Bosco Bortolaso

Roma, 29 ott. (LaPresse) – L’Alta rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, Federica Mogherini, alla sua prima visita in Italia, è accolta dalle istituzioni di Roma, dal presidente della Repubblica alla Camera, per concludere la giornata davanti a diplomatici e accademici invitati dall’Istituto affari internazionali (Iai) e poi partire per Vienna, dove é in agenda un’importante riunione per il futuro della Siria.

GRANDE FREDDO CON RENZI? Nell’agenda di Mogherini, però, non c’é stato spazio per fissare un incontro con il premier Matteo Renzi. Organizzare un abboccamento non era semplice: il premier era di ritorno da Cuba, Mogherini é rimasta a Roma poche ore perché deve partecipare al mini-summit austriaco sulla Siria. Il mancato incontro, però, alimenta voci e speculazioni secondo cui Renzi avrebbe raffreddato i rapporti con il suo ex ministro degli Esteri, che a Bruxelles non terrebbe in conto le posizioni italiane.

IL RITORNO IN PARLAMENTO. Ad ogni modo, Lady Pesc non ha parlato dei rapporti con Renzi. Dopo i colloqui con Sergio Mattarella al Quirinale e Laura Boldrini a Montecitorio, che Mogherini conosce bene da ex parlamentare attivissima nelle commissioni Esteri e Difesa, l’ex ministro non ha nascosto la commozione. E rispondendo ai presidenti delle commissioni Esteri di Camera e Senato, l’alto rapprentante ha detto che “il ruolo della diplomazia parlamentare rimane fondamentale”.

LIBIA E MIGRANTI. Sulla crisi dei migranti, Mogherini ha ribadito che la soluzione deve essere colletiva, con il superamento del sistema di Dublino e il nuovo meccanismo di trasferimento dei richiedenti asilo. Sulla Libia, da cui arrivano molti migranti, l’alto rappresentante ha ribadito, come avevano già fatto i nostri ministri di Esteri e Difesa, che il prossimo passo deve essere la formazione di un governo di unità nazionale. Lo avremo “se Dio vorrà”, ha detto Mogherini, usando l’espressione araba ‘inshallah’.

SIRIA E IRAN. L’ex ministro degli Esteri, che come responsabile della diplomazia di Bruxelles é anche vice presidente della Commisione europea, ha poi risposto alle domande di deputati e senatori su altri due fronti caldi, Siria e Iran. Il dossier siriano verrà affrontato nella riunione di venerdì a Vienna, ma ci sarà modo anche di parlare del programma nucleare di Teheran: Mogherini ha in agenda un bilaterale con il ministro degli Esteri dell’Iran, Javad Zarif.

OPERAZIONE ‘SOFIA’. La visita italiana della rappresentante Ue ha avuto anche momenti leggeri: ad esempio, quando ha ammesso che la missione europea per arginare la crisi migranti, EuNavforMed, ha “un nome orrendo” che verrà sostituito da ‘Sofia’, in onore della bimba nata su una nave tedesca che batteva la bandiera dell’Unione.

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