New York (New York, Usa), 1 ott. (LaPresse/Reuters) – Ieri la Russia ha iniziato a bombardare con i suoi caccia il territorio siriano. Ci sono polemiche, a livello internazionale, su quali siano gli obiettivi degli aerei di Putin, non l’Isis ma un sostegno al regime di Assad.

Proprio ieri, infatti, i caccia in azione in Siria hanno causato almeno 36 civili e i bombardamenti sono stati eseguiti in zone in cui non sono presenti combattenti del gruppo Stato islamico o legati ad al-Qaeda. A scriverlo sul proprio account Twitter il direttore del gruppo di opposizione Coalizione nazionale siriana, Khaled Khoja, affermando che “tutti i bersagli dei raid aerei russi nella zona nord della provincia di Homs sono civili”. “Le aree colpite nella provincia di Homs sono quelle in cui l’Isis è stato battuto un anno fa”, ha aggiunto.

RUSSIA: OBIETTIVI CONCORDATI. Gli obiettivi dei raid aerei russi contro le postazioni dei jihadisti in Siria vengono decisi in coordinamento con il ministero della Difesa siriano. Lo ha riferito il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, il quale ha anche garantito che gli attacchi dell’aviazione russa sono diretti esclusivamente contro gruppi estremisti.

ALL’ONU. Una posizione ribadita anche davanti ai giornalisti all’Onu: “Nei tre distretti colpiti dai russi sono morti 36 civili. Abbiamo i nomi. Nella zona non c’è traccia di Isis da tempo”. I russi “sono intervenuti per rafforzare Assad“, ha sostenuto.

E faccia a faccia ieri al Palazzo di vetro a New York tra il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov e il ministro degli esteri siriano Walid Moallem. All’incontro non ha preso parte, sottolineano fonti russe, il segretario di Stato Usa John Kerry. A proposito delle accuse di aver provocato vittime civili, tra cui bambini, con i bombardamenti, fonti diplomatiche russe ribattono che si tratta di accuse pubblicate prima ancora che i bombardamenti iniziassero.

D’altra parte, specificano, la Russia sta rispettando il diritto internazionale e “non è chiaro – dicono – quale sia la differenza tra i bombardamenti francesi e quelli russi, a parte il fatto che a chiedere a Mosca di intervenire sia stata proprio Damasco”.

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