Bruxelles (Belgio), 22 set. (LaPresse/Reuters) – I ministri degli Interni dell’Unione europea si riuniscono nel pomeriggio a Bruxelles per tentare di rompere l’impasse sulla ricollocazione dei richiedenti asilo nel blocco. Al Consiglio straordinario, i delegati tenteranno di trovare l’accordo sulla ricollocazione di 120mila migranti nel blocco, si concentreranno sull’aumento degli aiuti ai rifugiati siriani in Turchia e Medioriente, discuteranno dei controlli alle frontiere per tamponare il flusso di persone in fuga da guerre e povertà. Nonostante per settimane si sia tentato di raccogliere consenso sul piano per la distribuzione di 120mila rifugiati, i diplomatici ritengono che non sia ancora chiaro se i ministri oggi riusciranno a trovare un accordo.
Dopo l’incontro dei titolari degli Interni la scorsa settimana, conclusosi senza esito, è chiaro che i Paesi contrari (Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca) possono essere battuti al voto. Ma secondo i diplomatici prosegue il lavoro per costruire consenso sul piano, per evitare di creare nuova tensione. “E’ il peggio che io abbia mai visto in oltre 20 anni che ho a che fare con gli affari europei”, ha dichiarato un alto diplomatico.
I ministri sperano che un compromesso sul ricollocamento dei rifugiati possa essere trovato, nella riunione che inizierà alle 14.30, per evitare che il vertice europeo di domani sia travolto dalla stessa questione. I funzionari europei sperano che il summit di emergenza possa portare a impegni concreti su sostegno economico e di altro tipo a Turchia, Giordania e altri Paesi che ospitano più di 4 milioni di rifugiati siriani, così come agli 11 milioni di siriani sfollati all’interno del loro Paese a causa della guerra. “Sentiamo che dopo le ultime settimane le persone siano più pronte a sostenere i rifugiati quando sono ancora fuori dall’Europa, quindi vogliamo approfittarne”, ha detto un alto funzionario di Bruxelles.
La Commissione europea la scorsa settimana ha detto di essere pronta a destinare un miliardo di euro alla Turchia, cinque volte più di quanto l’Ue abbia già dato per gli oltre due milioni di rifugiati nel Paese. Due terzi della somma, ha affermato una fonte, proverrebbero da fondi esistenti inseriti provvisoriamente per la Turchia, il resto da denaro ridestinato dal bilancio comune. Un punto chiave sarà la raccolta di una somma dagli Stati europei. In cambio, la Turchia dovrò migliorare le condizioni in cui ospita i rifugiati, combattere i trafficanti e fermare più persone dirette in Grecia. “La Turchia deve dare. L’Europa vuole assumersi la sua responsabilità sui rifugiati e lo farà, ma i siriani dovrebbero restare il più possibile vicini alle loro case”, ha detto un funzionario europeo. L’Ue valuta nel frattempo se organizzare un mini summit con il presidente turco Recep Tayyp Erdogan il 5 ottobre.
Fonte Reuters – Traduzione LaPresse
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata