New York (New York, Usa), 10 set. (LaPresse/Reuters) – R.E.M. contro Donald Trump. La rock band si scaglia contro l’aspirante candidato repubblicano alla presidenza americana, che ha usato la canzone ‘It’s the End of the World’ a un evento elettorale. Il frontman Michael Stipe ha chiesto al repubblicano di non usare la sua musica per la sua “stupida farsa” di una campagna. La band, nota per il sostegno delle cause liberal, ha pubblicato una dichiarazione sul suo profilo ufficiale di Facebook in cui spiega di non aver autorizzato l’uso della sua canzone.
“While we do not authorize or condone the use of our music at this political event, and do ask that these candidates…
Posted by R.E.M. on Mercoledì 9 settembre 2015
“Mentre non autorizziamo o scusiamo l’uso della nostra musica a questo evento politico, e chiediamo a questi candidati di smettere di farlo, ricordiamo che ci sono cose di maggior importanza in gioco qui”, hanno scritto i musicisti nel post. “I media e gli elettori americani – si legge – dovrebbero concentrarsi su un quadro più vasto, non permettere a politici che vogliono mettersi in mostra di distrarci dalle pressanti questioni di oggi e dalla campagna presidenziale in corso”.
Ma Stipe è andato oltre, con una dichiarazione riportata su Twitter del bassista Mike Mills in cui ha definito i politici “tristi, in cerca di attenzioni, piccoli uomini affamati di potere. Non usate la nostra musica o la mia voce per la vostra stupida farsa di una campagna”. I repubblicani hanno una lunga ‘carriera’ storica di diatribe con musicisti sull’uso delle loro canzoni. Trump, oltre che con i R.E.M. già in un’altra recente occasione, è stato contestato per questo anche da Neil Young, mentre alla politica del Tea Party Michele Bachmann nel 2012 era andata male con Tom Petty. Il caso più noto però resta quello del presidente Ronald Reagan, che tentò di usare la hit ‘Born in the Usa’ di Bruce Springsteen.
“Go fuck yourselves, the lot of you–you sad, attention grabbing, power-hungry little men. Do not use our music or my voice for your 1)
— Mike Mills (@m_millsey) 9 Settembre 2015
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata