Roma, 28 giu. (LaPresse) – “Il terrorismo si combatte uniti. Anche tra le forze politiche e lavorando con chi rappresenta oltre 1 milione e 200 mila musulmani italiani che hanno tutto l’interesse a isolare e sconfiggere le esigue minoranze fondamentaliste fiancheggiatrici del terrorismo”. Lo dice il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, in un’intervista al quotidiano ‘Il Messaggero’. “La coalizione – aggiunge – può essere rafforzata”. L’Isis, spiega, “controlla meno territorio dello scorso autunno. L’Italia sta aiutando chi combatte sul terreno. Siamo la nazione leader nell’addestramento dei curdi a Erbil, in Iraq. Possiamo aiutare i curdi anche in Siria, a partire dal piano umanitario”.
Gli incontri di domani con i palestinesi e martedì con gli israeliani “permetteranno – dice – di valutare le possibilità di ripresa d’un processo di pace. Se qualcuno considera oggi meno centrale il conflitto israelo-palestinese, commette un errore”, avverte il ministro. E sulle falle dell’antiterrorismo mostrate in Francia sottolinea: “Il rischio riguarda tutti. Più che farci illusioni o fare i primi della classe, conviene moltiplicare gli sforzi per la sicurezza, confidando nella professionalità delle nostre forze dell’ordine e di intelligence”.
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