Tel Aviv (Israele), 13 giu. (LaPresse) – La polizia israeliana ha arrestato Samantha Comizzoli, attivista e blogger italiana presente in Palestina da oltre un anno, mentre come ogni venerdì stava manifestando assieme ad altre persone alle porte del villaggio Kufr Qaddom contro la presenza dell’esercito di Israele negli insediamenti palestinesi. Un conoscente italiano dell’attivista spiega di essere stato contattato questa mattina dall’ambasciata italiana a Tel Aviv e di aver ricevuto la comunicazione che la donna, a cui sarebbe scaduto da tempo il visto, si trova in isolamento nel carcere israeliano dell’aeroporto della città.

Comizzoli si rifiuterebbe di rispondere alle domande della polizia e avrebbe cominciato lo sciopero della fame perchè si ritiene prigioniera politica. La Farnesina, che conferma l’arresto, segue la vicenda attraverso l’ambasciata di Tel Aviv, che è in stretto contatto con le autorità israeliane e con la donna. Samantha Comizzoli potrebbe essere espulsa nel giro di qualche giorno.

Per oggi a Torino è in programma una manifestazione di solidarietà con l’attivista. Poche settimane fa era uscito il suo documentario ‘Israele – il cancro’ in cui racconta le violenze e gli abusi dell’esercito israeliano ai danni dei palestinesi. Alla donna, colpita di recente al seno da proiettili di gomma nel corso di una manifestazione, da giovedì era stato negato l’accesso all’account Facebook, tramite cui aggiornava quotidianamente amici e utenti delle sue attività. È riuscita comunque ad annunciare il suo arresto tramite tweet.

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