Baghdad (Iraq), 28 mag. (LaPresse/Xinhua) – I corpi di 470 persone sono stati recuperati in fosse comuni a Tikrit, in Iraq, e si ritiene che si tratti di vittime di esecuzioni compiute l’anno scorso dai militanti dello Stato islamico nel cosiddetto ‘massacro di Camp Speicher’ di giugno 2014. Lo ha annunciato il ministro della Salute iracheno, Adila Hammoud.
Il massacro avvenne quando 1.700 soldati si ritirarono dalla base aerea nota appunto come Camp Speicher, a nord di Tikrit, nella provincia irachena di Salahuddin, ma vennero rapiti e poi uccisi da militanti dell’Isis e da alcuni membri di tribù sunnite, che avevano preso il controllo di gran parte dei territori settentrionali e occidentali del Paese. Dopo che ad aprile le forze di sicurezza irachene hanno ripreso il controllo di Tikrit le autorità hanno lavorato alla riesumazione dei corpi dalle fosse comuni. Molti dei cadaveri sono stati ritrovati in uniformi militari o con addosso documenti di identificazione dell’esercito.
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