Londra (Regno Unito), 26 mag. (LaPresse/Reuters) – “L‘Europa deve cambiare”. Lo ha detto il primo ministro britannico, David Cameron, incontrando il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker. Questa settimana Cameron partirà per un tour in cinque capitali europee per spiegare le sue condizioni per far restare Londra nell’Ue. Il Regno Unito, ha spiegato una portavoce del governo di Downing Street, “non è contento dello status quo”. L’Unione deve “cambiare per venire incontro, in maniera migliore, alle preoccupazioni” dei cittadini britannici, che hanno dato la maggioranza a un governo conservatore e che voteranno entro il 2017 sulla permanenza nell’Ue. Cameron e Juncker si sono incontrati ieri sera. A cena assieme, hanno discusso dei legami tra Regno Unito e Bruxelles e delle possibili alternative per il futuro. Il primo ministro britannico, forte della recente rielezione che lo farà restare al potere per altri cinque anni, ha promesso un referendum per decidere se far restare il Paese nell’Unione europea. Uno dei cambiamenti richiesti da Cameron riguarda il welfare per i lavoratori europei in Gran Bretagna (che vorrebbe concedere solo dopo quattro anni di residenza) e la possibilità di espellere chi cerca lavoro (e non lo trova) entro sei mesi dall’arrivo nel Regno Unito.

Dopo l’incontro di lunedì con il presidente della Commissione europea Juncker, il primo ministro britannico Cameron ha in programma un tour di cinque capitali del Vecchio continente, dove parlerà con altrettanti leader e illustrerà le sue opinioni sull’Unione europea. Per giovedì ci sono in agenda incontri con la premier danese Helle Thorning-Schmidt a Copenaghen, il collega olandese Mark Rutte nei Paesi Bassi, e infine il presidente francese François Hollande a Parigi. Venerdì, invece, Cameron incontrerà la premier polacca Ewa Kopacz a Varsavia e la cancelliera tedesca Angela Merkel a Berlino. Il premier ha già fatto sapere che al referendum, previsto entro la fine del 2017, non potranno votare la maggior parte dei cittadini europei non britannici residenti nel suo Paese. La squadra di Cameron ha spiegato che il voto sarà concesso soltanto a chi può partecipare alle elezioni nazionali, più pochi altri. In sostanza, potranno andare alle urne i cittadini maggiorenni britannici, irlandesi, maltesi, ciprioti e di altri stati del Commonwealth, che abbiano vissuto almeno 15 anni nel Regno Unito.

Fonte Reuters – Traduzione LaPresse

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