Lagos (Nigeria), 28 mar. (LaPresse) – I nigeriani stanno votando nelle elezioni presidenziali e parlamentari, mentre la tensione per la sicurezza è alta. I candidati alla presidenza sono 14, ma i favoriti sono l’attuale presidente Goodluck Jonathan, cristiano, e l’ex generale Muhammadu Buhari, musulmano. Nelle prime, attese, violenze, presunti combattenti della setta islamica radicale Boko Haram hanno attaccato seggi in villaggi del nord. Hanno sparato sulle persone in fila per votare, uccidendone sette. Prima, due ordigni erano esplosi in seggi dell’est, senza causare vittime.
Alle urne sono chiamati 56 milioni di persone, su una popolazione di 170 milioni. Ingenti le misure di sicurezza, con 360 mila poliziotti e militari dispiegati. A Lagos, capitale economica del Paese, migliaia di persone hanno lasciato la città temporaneamente per il timore delle violenze postelettorali, previste dagli analisti. Dopo le elezioni del 2011, i morti furono 800.
I due maggiori partiti hanno firmato dichiarazioni di pace, promettendo elezioni libere e giuste, di rispettare i risultati e invitando i loro sostenitori a evitare violenze. L’altra grande paura sono gli attentati del gruppo jihadista Boko Haram, che ha annunciato i più riprese di non voler lasciare che le elezioni si svolgano, soprattutto nel nord.
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