San Paolo (Brasile), 12 mar. (LaPresse/EFE) – E’ stato rilasciato dopo sette ore Cesare Battisti, arrestato ieri in Brasile dalla polizia federale nella sua casa di Embu das Artes, sobborgo di San Paolo. Battisti era stato arrestato dalle autorità “a compimento di un ordine di detenzione amministrativa per fini di deportazione”, dato la scorsa settimana da un giudice di Brasilia. L’ex terrorista del gruppo eversivo Proletari armati per il comunismo, condannato in Italia per omicidi commessi negli anni di piombo, nel 2009 ottenne lo status di rifugiato politico in Brasile. Prima di fuggire in Brasile Battisti ha abitato per diversi anni proprio in Messico e poi in Francia. Proprio qui, secondo la polizia brasiliana, probabilmente Battisti verrà trasferito. Cesare Battisti “verrà probabilmente deportato in Francia, l’ultimo Paese dove aveva vissuto”, ha detto Leonardo Cavalcanti, portavoce della polizia brasiliana.

L’ordine di detenzione amministrativa della giudice di Brasilia risale al 26 febbraio, ma è diventato noto solo la scorsa settimana. Alla fine di febbraio la giudice Adverci Rates Mendes de Abreu, del tribunale federale di Brasilia, ha considerato nulla la decisione per la quale era stato concesso un visto permanente a Battisti perché è stato condannato per reati intenzionali, il che è contrario alla legislazione sull’immigrazione brasiliana. La giudice ha deciso la deportazione di Battisti in Francia o in Messico, Paesi dove ha vissuto dopo la fuga dall’Italia.

Il magistrato non ha sollecitato l’estradizione nel Paese d’origine di Battisti per non opporsi alla decisione dell’ex presidente brasiliano Luiz Inßcio Lula da Silva, che nel 2010 aveva ordinato di non estradare l’ex terrorista. Battisti era stato arrestato nel 2007 a Rio de Janeiro, dopo essere rimasto nascosto tre anni, e giudicato dalla corte suprema brasiliana, che nel 2009 ha deciso la sua estradizione in Italia, assegnando però a Lula la responsabilità della decisione finale. Il rifiuto dell’estradizione, che ha causato tensioni diplomatiche con l’Italia ed è stato annunciato nell’ultimo giorno di mandato di Lula, è stato approvato nel 2011 dalla Corte costituzionale del Brasile.

Non è chiaro se Battisti affronterà un’espulsione imminente come risultato della decisione della corte, perchè il sistema legale del Brasile permette diversi appelli. Il suo caso di estradizione non può essere riaperto.

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