Città del Messico (Messico), 25 feb. (LaPresse/EFE) – Un insegnante morto e un centinaio arrestati è il bilancio della repressione delle proteste degli insegnanti ad Acapulco, in Messico. Lo ha fatto sapere Manuel Salvador Rosas, membro del sindacato Coordinamento statale dei lavoratori dell’educazione di Guerrero, a Radio Formula. La polizia ha risposto con violenza alle manifestazioni, in cui gli insegnanti chiedevano le paghe arretrate, si opponevano alla riforma dell’educazione del 2013 e protestavano per la scomparsa dei 43 studenti a causa di polizia e crimine organizzato.

La persona uccisa è l’insegnante Claudio Castillo Peña, 65 anni. “È morto alle 4 di notte (le 12 italiane di mercoledì, ndr) per i colpi ricevuti”, ha spiegato. La protezione civile ha confermato il decesso dell’uomo, portato in ospedale per “trauma cranico”. Secondo l’avvocato dei familiari di 43 studenti scomparsi da quasi cinque mesi nello Stato di Guerrero, Vidulfo Rosales, gli insegnanti arrestati soo 106, 99 dei quali sono poi stati scarcerati. Rosales ha denunciato un uso “irrazionale ed eccessivo” della violenza da parte delle forze di polizia. “Non era necessario uccidere una persona, avevano il controllo della situazione”, ha aggiunto. Negli scontri, almeno sette poliziotti e cinque insegnanti sono stati feriti.

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