Amman (Giordania), 15 feb. (LaPresse/EFE) – Il numero due dei Fratelli musulmani in Giordania, Zaki Bani Rsheid, è stato condannato dalla Corte di sicurezza di Stato a un anno e mezzo di carcere con lavori forzati, per aver minato i rapporti tra Amman e gli Emirati Arabi Uniti. Lo riferiscono a Efe fonti giudiziarie. In un primo momento era stata comminata una condanna di tre anni, poi ridotta. Rsheid era stato arrestato il 20 novembre 2014 e il processo è iniziato il 18 dicembre.
L’uomo era accusato di aver messo in pericolo i rapporti tra Giordania ed Emirati per aver criticato su Facebook la decisione del governo degli Emirati di includere i Fratelli musulmani in una lista di 83 gruppi terroristici. Rsheid ha definito il Paese “un patrocinatore chiave del terrorismo e degli interessi sionisti” e ha accusato il governo di “agire come polizia degli Stati Uniti nella regione”.
L’avvocato di Rsheid, ex presidente del Collegio degli avvocati giordani Saleh Armuti, ha annunciato che presenterà appello contro la condanna. In un’udienza del processo, il legale ha sostenuto che, d’accordo con la Costituzione della Giordania, i civili non dovrebbero essere giudicati da organismi militari. Ma il tribunale speciale ha respinto la richiesta, sostenendo che il dirigente della Fratellanza stava venendo giudicato sotto la legge di prevenzione del terrorismo, che consente di processare i civili.
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