Miami (Florida, Usa), 9 gen. (LaPresse/EFE) – Nuove voci sulla morte di Fidel Castro sono circolate nelle ultime ore. Alcuni esiliati cubani a Miami hanno riferito di avere rilevato delle “tensioni” tra familiari del lider maxìmo e nei “circoli militari” cubani. I migranti cubani sentiti dall’agenzia di stampa Efe hanno detto di essere stati contattati dalle “autorità locali” della Florida che volevano ottenere delle informazioni. Per il momento, riferiscono gli esiliati, siamo attenti alle informazioni in arrivo dall’Avana. L’88enne Castro non compare in pubblico da un anno; a dicembre non ha partecipato all’evento organizzato per le tre spie cubane rilasciate dagli Usa e non si è pronunciato sulla ripresa dei rapporti diplomatici con Washington. Quest’anno, inoltre, il presidente cubano Raul Castro non ha festeggiato l’anniversario della rivoluzione se non visitando cimiteri, hanno notato gli esiliati.

“Fidel sta aspettando un momento per pronunciarsi perché è un grande profeta che aspetta il momento opportuno per dire qualcosa”, aveva detto ieri il tenente colonnello Hugo Pérez Silva, che nel 1959 entrò all’Avana insieme a Fidel Castro nell’ambito della cosiddetta Carovana della libertà. Proprio ieri i cubani hanno commemorato il 56esimo anniversario dell’ingresso del lider maxìmo in città. Per il tenente colonnello José Manuel Ledo, un altro partecipante alla rivoluzione di 56 anni fa, il silenzio di Fidel è dovuto al fatto che l’88enne, in quanto leader “non solo di Cuba, ma anche del mondo”, deve riflettere molto bene su cosa dire e “studiare la situazione punto per punto”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata