Ginevra (Svizzera), 16 set. (LaPresse/AP) – I crimini commessi dal regime siriano superano quelli commessi da militanti e gruppi armati dell’opposizione. Lo ha detto Paulo Sergio Pinheiro, a capo della commissione dell’Onu che indaga sugli abusi dei diritti umani in Siria. Gli estremisti dello Stato islamico e i ribelli non sono “gli unici agenti della morte e della distruzione in Siria”, ha detto Pinheiro durante un discorso al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni unite a Ginevra.

“Il governo siriano – ha riferito – resta responsabile della maggior parte delle vittime civili, uccidendo e mutilando ogni giorno decine di persone, sia da lontano, con bombardamenti e raid aerei, sia da vicino, ai posti di blocchi e durante interrogatori. I posti di blocco sono spesso l’inizio di un orribile viaggio che porta alla sparizione, a torture, ad abusi sessuali e, per molti, alla morte.

I posti di blocco sono usati per assediare comunità e intrappolare civili in zone che vengono bombardate indiscriminatamente”. L’inviato siriano presso la sede dell’Onu a Ginevra, Houssam El dine Alaa, ha criticato il lavoro della commissione, definendolo “politicizzato, poco professionale e basato su testimonianze poco credibili”. Pinheiro ha espresso la frustrazione della commissione per il fatto che la comunità internazionale non ha trovato una soluzione politica alla guerra in Siria, in cui hanno perso la vita oltre 190mila persone.

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