Kabul (Afghanistan), 18 giu. (LaPresse/AP) – “Annunciamo che non abbiamo alcuna fiducia negli organi elettorali. Il processo di conteggio deve fermarsi immediatamente e, se continuerà, non avrà alcuna legittimità”. Lo ha detto in conferenza stampa il candidato presidente dell’Afghanistan Abdullah Abdullah, in merito al conteggio dei voti del ballottaggio del 14 giugno per le presidenziali, in cui sospetta che ci siano stati brogli. Abdullah in particolare mette in dubbio il vantaggio di un milione di voti che il candidato Ashraf Ghani Ahmadzai avrebbe nei suoi confronti, affermando che tale risultato rappresenta una vera e propria impennata a favore del rivale rispetto al primo turno. Allora Abdullah ottenne infatti il 45% dei voti contro il 31,6% di Ahmadzai.
Abdullah ritiene che ci siano stati episodi di voti multipli e altre irregolarità e ha accusato direttamente la commissione elettorale di avere interferito con le operazioni. Un portavoce di Ahmadzai, Abas Noyan, ha definito spiacevoli i commenti di Abdullah e ha esortato le parti a rispettare il lavoro della commissione. “I nostri voti sono completamente puliti e questi commenti non preoccuperanno il popolo”, ha detto. I primi risultati sull’affluenza affermano che hanno votato sette milioni di elettori, il che equivale al 60% dei 12 milioni di aventi diritto. Abdullah afferma che i dati sull’affluenza siano stati gonfiati.
Un portavoce della commissione elettorale, Noor Mohammad Noor, afferma che il conteggio sta proseguendo con osservatori nazionali e internazionali che stanno seguendo il processo. I risultati preliminari ufficiali non saranno disponibili fino al 2 luglio, mentre per il 22 luglio sono attesi i dati conclusivi. “Il procedimento non verrà interrotto, questa è una decisione della Commissione elettorale indipendente”, ha detto Noor alla stampa. “Abbiamo un codice di condotta per entrambi i candidati e speriamo che vi si attengano”, ha aggiunto.
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