Londra (Regno Unito), 10 giu. (LaPresse/AP) – “Lungo la strada abbiamo ricordato una donna incontrata nell’ultimo viaggio. Disse che doveva ancora dire a sua figlia che era stata stuprata perché si sentiva così umiliata che non riusciva a parlarne. E sentiva di non aver avuto giustizia perché aveva visto l’uomo che l’aveva stuprata libero e sentiva di essere stata abbandonata dal mondo. Perciò questo giorno è per lei”. Con queste parole Angelina Jolie ha avviato a Londra stamane un summit internazionale di quattro giorni dedicato alla violenza sessuale nelle zone di guerra. Con lei il ministro degli Esteri britannico William Hague.

“Vedremo – ha spiegato Hague – organizzazioni non governative e società civile di tutto il mondo, molti esperti nel supporto ai sopravvissuti, molte persone che per anni lavorato su questa materia. Si tratta della maggiore concentrazione di sforzo, discussione e decisione mai visto sulla violenza sessuale nelle aree di conflitto”.

Al centro del vertice, al quale partecipano oltre cento Paesi, i temi delle tecniche di investigazione e il sostegno alle vittime. L’attrice americana e il politico inglese hanno annunciato che domani lanceranno un protocollo internazionale per cercare di rafforzare gli strumenti legali per perseguire gli stupri nel corso dei conflitti. La giornata di giovedì invece sarà dedicata al gruppo estremistico islamico nigeriano Boko Haram, che tuttora tiene sequestrate centinaia di studentesse. Al forum parteciperanno i ministri degli Esteri di Nigeria e dei Paesi dell’area.

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