Ramallah (Cisgiordania), 8 mag. (LaPresse/AP) – Un gruppo di 17 organizzazioni per i diritti umani, fra cui Amnesty International e Human rights watch (Hrw), ha inviato una lettera al presidente palestinese Mahmoud Abbas, in cui invita l’Autorità nazionale palestinese (Anp) a chiedere l’adesione alla Corte penale internazionale (Cpi). Lo scopo, si spiega nella lettera, è di colmare il vuoto di responsabilità per i gravi crimini commessi sia da Israele sia dai palestinesi, fra cui rientrano atti di tortura, attacchi indiscriminati contro i civili e l’espansione degli insediamenti israeliani nei territori occupati.
Secondo Joe Stork, direttore di Human rights watch per Medioriente e Nord Africa, le affermazioni in base alle quali i palestinesi rovinerebbero gli sforzi per la pace chiedendo l’adesione alla Cpi perdono di valore se si considera che “20 anni di negoziati non hanno portato né pace né giustizia alle vittime dei crimini di guerra”. I palestinesi affermano di avere i requisiti per entrare in 63 agenzie internazionali, convenzioni e istituzioni, fra cui la stessa Cpi, e dalla Cisgiordania Abbas ha dichiarato che “tutte le organizzazioni internazionali sono aperte alla nostra presenza”. Non ha tuttavia menzionato la Corte dell’Aia e in passato le autorità palestinesi hanno suggerito che la richiesta di accesso alla Cpi rappresenta un’ultima spiaggia, poiché innescherebbe probabilmente un confronto politico con gli Stati Uniti e una reazione da parte di Israele. Il portavoce del ministero degli Esteri israeliano, Yigal Palmor, ha sminuito la lettera ad Abbas definendola “un consiglio non richiesto”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata