Roma, 1 mag. (LaPresse/AP) – Celebrazioni del primo maggio da Roma a Torino a Taranto con cortei e concerti. Ma non solo. Marce ed eventi si sono tenuti in occasione della festa del lavoro anche in tutto il resto del mondo: dalla Grecia dove 15mila persone sono scese in piazza contro le misure di austerità, alla Turchia dove scontri sono scoppiati a piazza Taksim a Istanbul dopo che centinaia hanno sfidato il divieto di manifestare nel luogo simbolo delle proteste. E poi ancora lavoratori in marcia all’Avana, Baghdad, Kuala Lumpur, Hong Kong, Manila e Mosca, dove 100mila persone hanno marciato nella piazza Rossa per la prima volta dal 1991. In Russia, però, la manifestazione ha assunto una chiave patriottica, celebrando la recente annessione della penisola ucraina di Crimea alla Federazione russa.
I SINDACATI ATTACCANO RENZI A PORDENONE. In Italia i sindacati si sono dati appuntamento a Pordenone. Presenti, in piazza XX Settembre leader di Cigl, Cisl e Uil, ed alcune migliaia di lavoratori. ‘Il messaggio che vogliamo dare da questo primo maggio è quello che bisogna avere il coraggio di passare a una stagione vera di investimenti per il lavoro’ ha esordito la Camusso. ‘Questo governo non pensi che si possa continuare ad agire come si è fatto negli ultimi anni – ha aggiunto – con politiche che scaricano i costi sui lavoratori e sui pensionati non creando posti di lavoro e continuando a impoverire il Paese’. Poi ha parlato Bonanni. ‘Il lavoro si crea con la buona economia. Ai Governi che cambiano le regole del lavoro non per creare posti, ma per difendere le rendite, dico che sono dei bugiardi. A Renzi dico che siamo qui per una discussione seria e ragionata’.
A ROMA ‘IL CONCERTONE’: FESTA A PIAZZA SAN GIOVANNI. Carlo Petrini di Slow Food, l’ex magistrato Gherando Colombo, lo scrittore Maurizio Maggiani sono alcuni degli ospiti finora saliti sul palco in piazza San Giovanni a Roma dove è in corso il Concertone del primo maggio. Il fondatore di Slow Food ha parlato del progetto di 10mila orti in Africa contro il fenomeno dell’hand grabbing: ‘Gli africani devono riconquiestare la propria terra’ ha detto. Prima di lui sono saliti sul palco lo scrittore Maurizio Maggiani, che ha rievocato il ricordo di un primo maggio di 50 anni fa in corteo insieme al padre, e Colombo, che si è esibito parlando di libertà e legalità ed introducendo il set del Piotta. Gli Statuto, festeggiando 30 anni di carriera, hanno dedicato il set a Torino, oggi teatro di scontri in piazza, ed hanno ricordato le famiglie della Thyssen-Krupp con una cover di ‘In Fabbrica’ dei Gang. Poi Perturbazione, Tiromancino, Piero Pelù, Clementino e Rocco Hunt.
IL CONCERTO ‘ALTERNATIVO’ A TARANTO. ‘Sì ai diritti, no ai ricatti’. E’ questo il titolo della manifestazione del Primo maggio che si sta tenendo a Taranto. Al centro del dibattito c’è la fabbrica dell’Ilva e un interrogativo ‘Futuro?…Ma quale futuro?!’. L’iniziativa è organizzata dal Comitato dei cittadini e lavoratori liberi e pensanti, gruppo autonomo formatosi nel 2012 dopo il sequestro degli impianti dell’Ilva da parte della magistratura e determinato a promuovere la volontà di rinascita della città pugliese. Gli incontri sono partiti alle 9 con la presenza dei sindacalisti Fiom Maurizio Landini e Giorgio Cremaschi. La rassegna musicale, invece, è iniziata alle 15 con Caparezza. Poi sul palco, fino a mezzanotte, si sussegueranno, tra gli altri, Afterhours, Après La Classe, Diodato, Sud Sound System Official, Tre Allegri Ragazzi Morti, Una, Vinicio Capossela e la Banda della posta.
SCONTRI TRA MANIFESTANTI E POLIZIA A TORINO. Tensione, invece, al corteo organizzato a Torino, con antagonisti e no tav. Il bilancio è di tre fermati e decine di feriti. Due dei tre manifestanti fermati dalla polizia si trovavano in piazza Vittorio e sono accusati di aver colpito un funzionario della Digos con un bastone. Gli scontri hanno preso il via questa mattina in piazza Vittorio tra antagonisti e forze dell’ordine, nello spezzone finale del corteo, che non è mai partito da piazza Vittorio. C’erano centinaia di antagonisti, no tav ed esponenti dei centri sociali, ma anche cittadini comuni. Le tensioni sono iniziate in particolare quando le persone hanno urlato contro la polizia in riferimento al caso di Federico Aldrovandi, e si sono poi intensificate quando è arrivato in piazza Stefano Esposito del Pd. La polizia ha cercato di contenere i manifestanti e sono partite numerose cariche. Alcuni manifestanti hanno quindi iniziato a lanciare sedie di acciaio contro le forze dell’ordine. Le sedie sono state prese dei dehor dei bar della piazza, che sono stati completamente distrutti.
TENSIONI A PIAZZA TAKSIM A ISTANBUL. Primo maggio di tensione anche a Istanbul. Qui, sfidando il divieto di manifestare nel luogo simbolo della protesta anti Erdogan, i manifestanti si sono raccolti a piazza Taksim. La polizia ha disperso il corteo usando lacrimogeni e cannoni ad acqua, otlre che proiettili di gomma. Prima che la giornata fosse dichiarata festività nazionale nel 2009, il primo maggio in Turchia era un giorno di conflitto che spesso sfociava in violenze. E piazza Taksim ne è un luogo simbolo: nel 1977, 34 persone vi furono uccise quando furono colpite da spari esplosi da un edificio.
MIGLIAIA IN CORTEO IN GRECIA. Si sono svolti invece in modo pacifico i numerosi cortei organizzati in occasione del primo maggio in Grecia. Oltre 15mila persone hanno partecipato a marce nel centro di Atene, protestando contro le misure di austerità. Cortei si sono tenuti anche a Salonicco. Il più grande sindacato greco, Gsee, denuncia che le misure imposte in cambio del salvataggio internazionale abbiano ‘distrutto 100 anni di sforzi’ affermare i diritti del lavoro. Da quando sono stati introdotti tagli alle entrate e ai benefit, il sindacato Gsee ha organizzato 37 scioperi generali.
IN MAROCCO ANNUNCIATO AUMENTO SALARIO MINIMO. Il primo maggio ha segnato una piccola conquista dei lavoratori in Marocco. Qui, alla vigilia della festa del lavoro, forse anche per mantenere pacifici i cortei, il governo ha annunciato un aumento del salario minimo del 10%. La decisione, che giunge dopo un anno di relazioni difficili fra sindacati ed esecutivo a causa del programma di austerità, prevede un primo innalzamento del 5% da giugno, e un secondo aumento del 5% l’anno dopo. Il salario minimo del settore pubblico sarà innalzato a 370 dollari al mese.
IN CAMBOGIA SCONTRI E FERITI. Scontri e feriti in Cambogia. A Phnom Penh le forze di sicurezza hanno picchiato i dimostranti in piazza dopo che una manifestazione per il primo maggio ha sfidato il divieto di protestare nella capitale. Secondo il gruppo per i diritti umani Licadho almeno cinque persone sono rimaste ferite. Testimoni hanno raccontato che poliziotti ausiliari armati di mazze, spesso assoldati dal governo contro le proteste, hanno attaccato i circa mille dimostranti dopo che i leader dell’opposizione avevano arringato la folla e lasciato il luogo della manifestazione. Il divieto è in vigore da gennaio, a seguito delle proteste dei lavoratori che chiedevano un aumento del salario minimo e dimostrazioni dell’opposizione contro l’esito delle elezioni dello scorso luglio.
CORTEI IN BANGLADESH E MALESIA. In Asia decine di persone sono scese in piazza anche in Iraq, a Baghdad, perlopiù membri del Partito comunista iracheno. Inoltre a Hong Kong centinaia di dimostranti hanno chiesto un miglioramento delle condizioni di lavoro e che il governo riduca il numero delle ore lavorative. In Bangladesh invece, a un anno dal crollo della fabbrica Rana Plaza in cui morirono oltre 1.100 lavoratori, migliaia di operai, molti dei quali del settore tessile, sono scesi in piazza per chiedere di condannare a morte il proprietario dello stabilimento. ‘Vogliamo l’esecuzione di Sohel Rana’ e ‘Niente più morti nelle fabbriche’, si leggeva sui cartelli. E in Malesia il corteo pacifico di Kuala Lumpur ha protestato soprattutto contro la nuova tassa su beni e servizi che il governo intende introdurre dal prossimo aprile per far salire le entrate e ridurre il debito.
MIGLIAIA INNEGGIANO ALLA RIVOLUZIONE A CUBA. Anche a Cuba, infine, grandi marce per la festa del lavoro. Migliaia di persone si sono raccolte a Plaza de la Revolucion all’Avana gridando ‘Lunga vita alla rivoluzione’ a ritmo di conga e tamburi. Ad affollare la piazza c’erano anche medici in camici bianchi, dipendenti governativi in uniforme e operai, che sventolano bandiere cubane e portano cartelli che rendono onore a Fidel e Raul Castro, a Ernesto Che Guevara e all’ex presidente del Venezuela Hugo Chavez.
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