Ankara (Turchia), 23 apr. (LaPresse) – Il primo ministro turco Recep Tayyp Erdogan ha espresso per la prima volta le condoglianze dello Stato turco ai discendenti degli armeni che persero la vita nel genocidio del 1915. Domani, 24 aprile, gli armeni commemorano il massacro avvenuto nell’ultima fase dell’Impero ottomano, in cui secondo gli studiosi perse la vita un milione e mezzo di persone. Nella nota dell’ufficio, che non usa mai il termine ‘genocidio’ sempre respinto da Ankara, secondo quanto riporta Hurriyet si legge: “Speriamo che tutti gli armeni che persero la vita nel contesto dell’inizio del ventesimo secolo riposino in pace e porgiamo le nostre condoglianze ai loro nipoti”.

“Gli incidenti della prima guerra mondiale – prosegue la nota – sono nostra sofferenza condivisa. Valutare questo doloroso periodo di storia con una prospettiva di giusta memoria è una responsabilità della gente comune e degli studiosi”. La dichiarazione del premier turco sottolinea anche l’importanza della libertà di espressione e del rispetto della pluralità nei riguardi della storia. “In Turchia, esprimere opinioni diverse e pensieri in modo libero sugli eventi del 1915 è requisito per una prospettiva pluralistica così come per una cultura di democrazia e modernità”, afferma Erdogan.

La dichiarazione del premier è stata diffusa dal suo ufficio in nove lingue, tra cui anche l’armeno. Vi si fa accenno alle “conseguenze disumane” della deportazione, ma non viene mai utilizzato il termine ‘genocidio’ che la Turchia rifiuta con forza. Secondo molti storici, la strage fu il primo genocidio del ventesimo secolo e le vittime sono stimate in un milione e mezzo di persone. Ankara contesta però il dato, sostenendo che sia gonfiato e che ci furono vittime in ogni parte, mentre l’impero collassava.

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