Conakry (Guinea), 8 apr. (LaPresse/AP) – “Ci aspettiamo di essere impegnati ad affrontare questa epidemia per almeno due, tre o quattro mesi”. Lo riferisce il dottor Keiji Fukuda dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) a proposito della recente epidemia di Ebola in Africa occidentale. Sebbene ci siano state altre epidemie in passato, ha aggiunto, quella attuale è eccezionale a causa della vasta area che ha colpito, dalle foreste tropicali della Guinea all’entroterra della Liberia. Anche il fatto che il virus abbia raggiunto la capitale guineana di Conakry, ha aggiunto il dottor Fukuda, è motivo di preoccupazione. Nonostante la situazione critica, l’Oms ha anche buone notizie: i test sui casi sospetti in Ghana, Sierra Leone e Mali hanno infatti accertato che non si trattava di Ebola.
Il dottor Fukuda ha però placato gli entusiasmi, affermando che è troppo presto per dire se il tasso di trasmissione stia rallentando, e che l’epidemia è ben lontana dall’essere terminata. Gli esperti ancora non sanno in che modo il virus sia arrivato nell’Africa occidentale. Sebbene vent’anni fa ci sia stato un caso in Costa d’Avorio, afferma l’Oms, il ceppo identificato nell’epidemia è diverso ma simile a quello scoperto in Africa centrale.
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