Kuala Lumpur (Malesia), 15 mar. (LaPresse/AP) – Il Boeing 777 della Malaysian Airlines con 239 persone a bordo, scomparso sabato 8 marzo durante la tratta Kuala Lumpur-Pechino, è stato dirottato. Lo conferma il primo ministro malese, Najib Razak, il quale spiega che gli investigatori ora hanno la certezza che il radar di bordo è stato “deliberatamente” disattivato e che l’aereo ha invertito la rotta e ha attraversato tutta la Malesia. A prendere il comando del mezzo – riferiscono fonti del governo malesiano – potrebbe essere stato uno dei piloti o qualcuno con esperienza di volo. La teoria del dirottamento, quindi, è stata accertata dagli investigatori, che ora dovranno chiarire la dinamica di quanto accaduto.

Le comunicazioni con il jet si sono interrotte un’ora dopo il decollo da Kuala Lumpur, avvenuto alle 12.40, ma oltre sette ore dopo la partenza, alle 8.11 locali, i satelliti ne hanno rilevato la presenza. Il Boeing, quindi, ha continuato il suo volo per ore prima di far perdere definitivamente le sue tracce. Le indagini ora dovranno accertare chi abbia preso il controllo dell’aereo e, soprattutto, il perché.

Gli investigatori, spiega il premier della Malesia, stanno cercando di capire in quale spazio aereo sia passato il Boeing. Le possibilità, afferma Najib Razak, sono due: il corridoio settentrionale, che va dal confine di Kazakistan e Turkmenistan fino al nord della Thailandia e quello meridionale, dall’Indonesia alla parte più a sud dell’Oceano Indiano. L’area di ricerca è quindi stata ampliata rispetto a quella iniziale.

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