Bangkok (Thailandia), 26 feb. (LaPresse/AP) – Diversi sostenitori del primo ministro thailandese Yingluck Shinawatra hanno bloccato la sede della Commissione nazionale anti corruzione. La protesta giunge alla vigilia del giorno in cui l’agenzia dovrebbe accusare la premier in relazione alla gestione di un programma governativo di sussidi sul riso. I sostenitori di Shinawatra, noti come ‘camicie rosse’, affermano che la commissione stia perseguitando il primo ministro e hanno annunciato che non permetteranno ai membri dell’agenzia di entrare domani nei loro uffici. Alcuni manifestanti si sono incatenati alle porte d’ingresso della sede della commissione. Il programma di sussidi sul riso, un’importante politica del governo di Yingluck che le aveva assicurato i voti di milioni di agricoltori, ha accumulato perdite per almeno 4,4 miliardi di dollari. I pagamenti agli agricoltori sono stati rinviati per molti mesi e intorno al programma sono sorte numerose accuse di corruzione.

Finora le camicie rosse avevano mantenuto un profilo basso durante le proteste antigovernative, ma si sono mobilitate di fronte a possibili azioni legali contro l’esecutivo. Shinawatra rischia l’impeachment da parte del Senato oppure accuse in sede penale se la commissione emetterà una sentenza a suo carico. Attualmente la premier si trova nel nord della Thailandia e domani invierà un rappresentante per l’annuncio delle accuse da parte della commissione. Dall’inizio delle proteste antigovernative in Thailandia sono 22 le persone rimaste uccise.

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