New York (New York, Usa), 27 dic. (LaPresse/AP) – La raccolta di dati dai cellulari di milioni di americani, messa in atto dalla National Security Agency, è legale ed è una preziosa parte dell’arsenale a disposizione degli Usa per contrastare la minaccia del terrorismo. È quanto stabilito dal giudice distrettuale statunitense William Pauley, il quale ha dichiarato in un documento scritto che il programma “rappresenta la risposta del governo” mirata a eliminare la rete terroristica di al-Qaeda, e collega le sfuggenti e frammentarie comunicazioni del gruppo. “Per questa corte la questione è se la raccolta di dati sia legale è il parere è che lo sia. Tuttavia la questione se il programma debba essere condotto sta alle branche legislativa ed esecutiva del governo”, ha scritto il giudice. Con la sua decisione, Pauley respinge la denuncia presentata dall’Unione americana per le libertà civili contro il programma dell’Nsa. La decisione del giudice Pauley è in contrasto con quella del suo collega Richard Leon, il quale giorni fa aveva affermato che il programma viola con tutta probabilità il quarto emendamento della Costituzione Usa. Nel documento Pauley menziona gli attacchi dell’11 settembre 2001 e afferma che la raccolta di dati avrebbe aiutato gli investigatori a mettere insieme le informazioni necessarie a sventare gli attentati. “Il governo ha imparato dai propri errori e si è adattato nel confrontarsi con un nuovo nemico: una rete terroristica in grado di orchestrare attacchi in tutto il mondo. Washington ha avviato una serie di contromisure, fra cui il programma di raccolta di metadati telefonici, un’ampia rete in grado di trovare e isolare i sottili contatti esistenti fra sospetti terroristi all’interno di un oceano di dati apparentemente senza relazioni fra loro”, scrive il giudice Pauley. Il programma di sorveglianza, ha però puntualizzato il giudice, senza essere controllato “mette in pericolo le libertà civili di ogni cittadino” e per questo alle branche legislative ed esecutive del potere tocca il dovere di decidere se debba essere utilizzato. “Questo strumento funziona solo perché raccoglie tutto. Il programma è ampio, ma lo scopo delle indagini contro il terrorismo non ha precedenti”, ha dichiarato ancora il giudice. Pauley ha inoltre fatto notare che ci sono delle misure di sicurezza che limitano il programma, come il fatto che la Nsa non possa indagare sui database che raccoglie senza una giustificazione legale e che sia limitata sulla quantità di informazioni che può esaminare. La raccolta di massa dei dati “incrementa significativamente la capacità dell’Nsa di individuare anche le più tenui tracce lasciate da individui legati a gruppi terroristici internazionali. Armandosi di quei dati l’Nsa può eseguire collegamenti che altrimenti non sarebbe mai stata in grado di scovare”, ha scritto ancora il giudice spiegando la sua decisione.
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