Krasnoyarsk (Russia), 23 dic. (LaPresse/AP) – Nadezhda Tolokonnikova, componente della band russa Pussy Riot, è stata scarcerata dalla colonia penale di Krasnoyarsk, nell’est della Siberia, grazie all’amnistia approvata la scorsa settimana dal Parlamento di Mosca. Prima di lei oggi era stata liberata un’altra musicista del gruppo, Maria Alekhina. Entrambe, così come Yekaterina Samutsevich già rilasciata tempo fa, erano state condannate per vandalismo motivato da odio religioso, dopo aver cantato una “preghiera punk” contro il presidente Vladimir Putin nella cattedrale di Mosca. Secondo i critici, l’amnistia che ha permesso la loro scarcerazione non è altro che un tentativo del Cremlino di placare le accuse di violazioni dei diritti umani, in vista dei Giochi olimpici invernali di Sochi 2014. Venerdì Putin ha graziato l’ex magnate Mikhail Khodorkovsky, che ha scontato dieci anni di carcere per accuse e condanne viste a livello internazionale come una punizione per aver sfidato il potere di Putin.
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