Pyongyang (Corea del Nord), 13 dic. (LaPresse/AP) – Il governo della Corea del Nord ha eseguito la condanna a morte di Jang Song Thaek, zio del presidente Kim Jong Un destituito dai suoi incarichi governativi pochi giorni fa, perché avrebbe cercato di conquistare il potere nel Paese. È quanto si legge in un comunicato del governo di Pyongyang, in cui viene affermato che Jang ha cercato di “rovesciare lo Stato con ogni sorta di intrigo e metodi spregevoli, con la selvaggia ambizione di strappare il potere al nostro partito e allo Stato”. La notizia dell’esecuzione è stata annunciata alla popolazione tramite un annuncio trasmesso dagli altoparlanti della metropolitana, mentre il titolo in prima pagina del principale quotidiano nordcoreano, il Rodong Sinmun, dice “eterno traditore punito duramente”.
La Casa Bianca tramite il portavoce del Consiglio nazionale di sicurezza Patrick Ventrell, ha fatto sapere di non essere in grado di confermare in modo indipendente l’esecuzione. Tuttavica, ha detto Ventrell, “non c’è ragione di dubitare” del comunicato fatto circolare dall’agenzia di stampa nazionale di Pyongyang che ha annunciato l’uccisione. “Se confermata, si tratterebbe di un altro esempio dell’estrema brutalità del regime in Corea del Nord”, ha detto Ventrell, aggiungendo che gli Usa stanno seguendo da vicino gli sviluppi in Corea del Nord e si stanno consultando con gli alleati e i partner della regione.
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