Newark (New Jersey, Usa), 25 lug. (LaPresse/AP) – Quattro cittadini russi e un ucraino sono stati accusati negli Stati Uniti di aver gestito un’organizzazione di hacker che nell’arco di sette anni ha rubato i numeri di 160 milioni di carte di credito, rivendendoli in diverse parti del mondo e causando perdite per diverse centinaia di milioni di dollari a clienti e aziende. Secondo l’atto d’accusa, presentato dalla procura di Newark, nel New Jersey, il gruppo ha violato le reti informatiche di più di dieci grandi aziende statunitensi e internazionali. Per la procura, si tratta del più grave caso di violazioni da parte di hacker mai riscontrato negli Usa. Tra le vittime degli hacker ci sono NASDAQ, 7-Eleven, Heartland Payment Systems, Carrefour e Dexia Bank Belgium. Gli imputati sono stati identificati come i russi Vladimir Drinkman, Aleksander Kalinin, Roman Kotov e Dmitriy Smilianets e l’ucraino Mikhail Rytikov.
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