New York (New York, Usa), 26 giu. (LaPresse/AP) – L’incapacità del Consiglio di sicurezza Onu di agire per porre fine alla guerra in Siria “è una disgrazia morale e strategica che la storia giudicherà con durezza”. È quanto affermato dall’ambasciatrice Usa uscente alle Nazioni unite, Susan Rice, durante la sua ultima conferenza stampa da rappresentante di Washington al Palazzo di vetro. La paralisi del corpo più importante dell’Onu è “una macchia” che il Consiglio rimpiangerà per sempre, ha aggiunto Rice, ribadendo però che gli Usa e i suoi alleati non hanno responsabilità. L’ambasciatrice uscente ha invece puntato il dito sui tre doppi veti giunti da Cina e Russia su risoluzioni mirate a mettere pressione sul presidente Bashar Assad e che non contenevano sanzioni.
Il popolo siriano, spera Rice, alla fine sarà in grado di determinare il proprio futuro “e certamente gli Stati Uniti sono impegnati nel sostegno alla popolazione e lo resteranno”. “Penso che abbiamo visto, in questa regione e in molte altre parti del mondo, che queste lotte possono essere lunghe e costose in termini di vite umane. Tuttavia, in pochi casi riesco a pensare ad esempi in cui, alla fine, le aspirazioni di libertà di un popolo sulla scelta del proprio futuro sono state soppresse”, ha concluso l’ambasciatrice.
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