Lucknow (India), 19 giu. (LaPresse/AP) – Sono 102 le vittime degli allagamenti e delle frane provocate dalle piogge monsoniche nel nord dell’India. Lo ha fatto sapere il primo ministro indiano, Manmohan Singh, aggiungendo che “si teme che il bilancio delle vittime possa essere molto più alto”. Singh ha parlato dopo essere tornato da un viaggio nello Stato di Uttrakhand, il più colpito dal maltempo, dove ha sorvolato le zone allagate.
Il leader del governo locale di Uttrakhand, Vijay Bahuguna, ha detto che il bilancio delle vittime è alto, ma che il numero esatto sarà noto soltanto dopo che saranno terminate le ricerche nella zona. Finora circa 12mila persone sono state evacuate dalla regione dall’esercito, ma circa 63mila restano bloccate. La maggior parte di loro sono pellegrini indù diretti in quattro templi situati nella zona.
Bahuguna ha riferito che il santuario di Kedarnath, uno dei più importanti dedicati a Shiva, non è stato gravemente danneggiato, ma la zona circostante è ricoperta da uno strato di detriti alto 4 metri. Nell’area sono caduti negli ultimi giorni 380 millimetri di pioggia, quasi cinque volte la media della stagione. Intanto a Nuova Delhi quasi duemila persone sono state trasferite in campi allestiti dal governo. Secondo le autorità, la situazione dovrebbe migliorare e il livello dell’acqua del fiume Yamuna dovrebbe iniziare ad abbassarsi a partire da oggi pomeriggio.
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