Sittwe (Birmania), 15 mag. (LaPresse/AP) – In Birmania è in corso l’evacuazione di decine di migliaia di persone delle tendopoli che sulle coste occidentali ospitano i musulmani Rohingya, in vita dell’arrivo del ciclone Mahasen, previsto per venerdì. Tuttavia le operazioni procedono a rilento, perché molti gruppi di persone si rifiutano di andarsene, non avendo fiducia nelle autorità birmane e non credendo nell’imminente minaccia. “Ce ne andremo solo sotto la minaccia delle armi”, ha detto uno sfollato. Nei campi nello Stato di Rakhine vivono dallo scorso anno circa 140mila persone, a seguito delle violenze settarie tra la minoranza Rohingya e i buddisti Rahkine. Quasi la metà di loro si trova nella zona costiera considerata ad alto rischio a causa del ciclone. Secondo l’Ufficio delle Nazioni unite per gli affari umanitari in Asia sono a rischio 8,2 milioni di persone, nelle zone costiere di India, Bangladesh e Birmania, nonostante il ciclone che si sta spostando nell’Oceano indiano sia stato ridimensionato ieri a categoria 1.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata