Cleveland (Ohio, Usa), 7 mag. (LaPresse/AP) – Tre giovani scomparse in circostanze diverse 10 anni fa sono state ritrovate insieme nella stessa casa a Cleveland, in Ohio. Le protagoniste sono Amanda Berry, Gina DeJesus e Michelle Knight, rapite tutte e tre quando erano adolescenti. A dare l’allarme è stata Amanda Berry, che è riuscita a richiamare con delle urla di aiuto un vicino di casa. I residenti della zona hanno aiutato la giovane a uscire e poi le hanno fatto chiamare il 911 per allertare la polizia. Tre gli arrestati: si tratta di quello che la giovane ha definito il sequestratore, Ariel Castro, e di due fratelli di lui. Nella casa si trovava anche una bambina di sei anni che, secondo quanto riferisce la polizia, è figlia della Berry.
IL RACCONTO DEI VICINI. I vicini spiegano di avere sentito qualcuno che bussava a una porta gridando per chiedere aiuto e cercando disperatamente di uscire da casa. Tra i primi vicini ad accorrere Charles Ramsey, che ha raccontato la sua esperienza all’emittente Wews-tv. “Ho sentito gridare. Sto mangiando il mio cibo del McDonald’s, esco fuori, vedo questa ragazza che va fuori di testa provando a uscire da una casa”, ha spiegato. L’uomo racconta che in passato aveva anche fatto un barbecue con il proprietario della casa dove le ragazze sono state trovate, ora agli arresti, e dice di non avere mai sospettato nulla. “Non c’era niente di strano relativamente a lui, fino a oggi”, aggiunge. Un’altra vicina, Anna Tejeda, racconta che Amanda Berry era nervosa, piangeva, ed era vestita in pigiama e sandali vecchi. All’inizio non credeva che si trattasse di Amanda. “Non sei Amanda Berry, Amanda Berry è morta”, le ha detto. Poi la ragazza ha detto alla donna di essere stata rapita e tenuta prigioniera e a quel punto la vicina le ha messo a disposizione il suo telefono per chiamare la polizia.
LA FUGA DALLA CASA E LA TELEFONATA AL 911. La ragazza è riuscita a uscire sfondando un vetro della porta. Dal telefono della vicina, Amanda ha chiamato la polizia e gli agenti sono arrivati sul posto poco dopo. “Sono Amanda Berry. Sono scomparsa 10 anni fa”, con queste parole la giovane si è presentata nella chiamata d’emergenza al 911. Poi ha implorato di fare venire la polizia al più presto prima che il sequestratore tornasse, indicando l’indirizzo della casa di Cleveland: Seymour Avenue 2207. “Sono stata rapita e sono scomparsa da 10 anni. Sono qui, ora sono libera”, ha detto. Secondo la polizia, le tre ragazze sono rimaste ininterrottamente in quella casa negli ultimi 10 anni; l’abitazione si trova vicino al luogo in cui tutte e tre sono scomparse. Il capo della polizia di Cleveland, Michael McGrath, pensa che le tre nella casa venissero tenute legate.
GLI ARRESTI. Per il caso sono stati arrestati tre fratelli: Ariel Castro, 52 anni, indicato dalla ragazza come il sequestratore; e poi altri due fratelli di 50 e 54 anni, che non vivevano nella stessa casa. A pochi isolati di distanza gestisce un negozio di alimentari Julio Castro, che dice di essere lo zio di Ariel Castro e racconta che il nipote faceva l’autista di scuolabus. Il distretto scolastico di Cleveland ha confermato che l’uomo era un ex impiegato, ma non ha diffuso altri dettagli.
LE RAGAZZE SCOMPARSE. Amanda Berry era scomparsa il 21 aprile del 2003, quando aveva 16 anni, dopo avere chiamato la sorella per dire che aveva accettato un passaggio per tornare a casa dal lavoro in un Burger King; di Gina DeJesus si erano perse le tracce circa un anno dopo, all’età di 14 anni, mentre tornava a casa da scuola; infine di Michelle Knight non si avevano notizie dal 2002 e ora ha 32 anni. Le ragazze sono state trasportate in ospedale, ma sembra che stiano bene. Stupore da parte di parenti e amici, che dicono di non avere mai perso la speranza in questi anni e non vedono l’ora di riabbracciare le giovani. La madre di Amanda Berry però, Louwana Miller, è morta a marzo del 2006 dopo avere trascorso gli ultimi tre anni di vita alla ricerca della figlia.
LE INDAGINI. A gennaio scorso un detenuto, Robert Wolford, è stato condannato a quattro anni e mezzo di carcere per avere fornito un suggerimento falso, indicando alle autorità un parcheggio di Cleveland dove avrebbero potuto trovare i resti del corpo di Amanda Berry. Si trattava di un suggerimento errato, come lui stesso ha ammesso in un secondo momento. Per la scomparsa di DeJesus erano stati invece fermati nel 2004 due uomini, rilasciati poi nel 2006. Quello stesso anno il padre di Gina DeJesus, Felix, aveva espresso la sua rabbia perché, dopo la scomparsa della figlia, non era stato emesso l’amber alert, cioè il sistema di allerta nazionale che scatta negli Usa in caso di sospetto rapimento di un minore. L’allerta non era scattata perché nessuno aveva assistito al rapimento. “L’amber alert dovrebbe scattare per tutti i bambini scomparsi, un bimbo va trovato sia in caso di rapimento che di fuga, questa legge va cambiata”, aveva detto l’uomo. Le autorità, tuttavia, insistono nel sottolineare che questo allarme va riservato ai casi di pericolo imminente.
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