Berlino (Germania), 6 mag. (LaPresse/AP) – E’ stato arrestato in Germania il 93enne Hans Lipschis, per “prove convincenti” che sia stato per quattro anni una guardia al campo di concentramento di Auschwitz. Lo fa sapere la procuratrice di Stoccarda, Claudia Krauth. L’uomo, quatro tra i criminali nazisti più ricercati dal Centro Simon Wiesenthal, sarà incriminato per complicità in omicidio, per il suo ruolo nel campo in cui durante la Seconda guerra mondiale i nazisti uccisero oltre un milione e mezzo di persone. Per le incriminazioni ufficiali, tuttavia, sarà necessario attendere circa due mesi, ha precisato Krauth. Lipschis vi lavorò tra la primavera del 1941 e la chiusura nel 1945, all’arrivo degli alleati. Ha ammesso di aver militato nelle Ss, sostenendo però di aver avuto sempre la mansione di cuoco.

Negli anni ’50, poco dopo la fine della guerra, come molti altri criminali nazisti fuggì in America. Fu però espulso dagli Usa nel 1983, quando venne scoperto che aveva mentito sul proprio coinvolgimento nel nazismo. Quando tornò in Germania le autorità tedesche non poterono incriminarlo, secondo quanto prevedevano le leggi in vigore. Il caso viene ora affrontato invece nello stesso modo in cui lo fu quello contro John Demjanjuk, morto lo scorso anno mentre si opponeva alla condanna del 2011 pronunciata in Germania per complicità in omicidio mentre serviva al campo di sterminio di Sobibor. Secondo quella linea, anche senza prove di partecipazione a un crimine specifico chi ha lavorato in un campo nazista può essere accusato di complicità in omicidio, perché l’unica funzione dei campi era uccidere persone. L’ufficio dei procuratori speciali che in Germania si occupa di crimini nazisti ha fatto sapere sono circa 50 le persone sotto indagine secondo questi criteri, che potrebbero quindi essere incriminate.

Efraim Zuroff, del Centro Wiesenthal, ha intanto definito l’arresto di Lipschis un buon inizio. Il 93enne era quarto nella lista dei più ricercati del Centro. “E’ un passo molto positivo, siamo contenti per l’arresto”, ha detto Zuroff durante una intervista telefonica da Israele. “Spero che sarà solo l’inizio di molti altri arresti, processi e condanne delle guardie dei campi di sterminio”, ha aggiunto. Lo scorso mese, in una intervista al Die Welt dalla sua casa nel sudovest della Germania, Lipschis aveva raccontato di avere lavorato tutta la vita come cuoco e di non essere stato testimone di alcuna atrocità. Aveva detto però di “aver sentito parlare” di ciò che stava accadendo.

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