Copemish (Michigan, Usa), 22 apr. (LaPresse/AP) – Clonare sequoie per ripristinare le antiche foreste e aiutare a combattere il riscaldamento globale. È l’ambizioso progetto lanciato dall’ong statunitense Archangel Ancient Tree Archive, che negli ultimi vent’anni ha prelevato rami da alcuni degli alberi più grandi e più vecchi del mondo nelle foreste della California per clonarli. Oggi, in occasione della Giornata della Terra, una ventina di piantine clonate sarà piantata durante cerimonie che si terranno in Australia, Nuova Zelanda, Regno Unito, Irlanda, Canada, Germania e Stati Uniti.

Anche se misurano soltanto 45 centimetri, le piantine prodotte in laboratorio sono duplicati genetici di tre sequoie del nord della California, che furono tagliate più di cent’anni fa, ma dai cui tronconi continuano a spuntare germogli. “È un primo passo verso la produzione di massa”, ha detto David Milarch, co-fondatore di Archangel Ancient Tree Archive, aggiungendo: “Abbiamo bisogno di rimboschire il pianeta, è assolutamente necessario. E sembra sensato che per farlo vengano usati i più grandi, i più vecchi e più spettacolari alberi mai esistiti”.

Milarch e i suoi figli Jared e Jake, proprietari di un vivaio nel Michigan, si sono interessati alla sorte delle foreste del mondo negli anni ’90 e hanno iniziato a cercare in tutti gli Usa alberi vissuti centinaia o perfino migliaia di anni. Attualmente il gruppo ha un inventario di alcune migliaia di alberi clonati a varie tappe di crescita, copiate da oltre 70 sequoie, considerate in grado di assorbire una quantità di anidride carbonica maggiore rispetto ad altre specie. Il gruppo è finanziato tramite donazioni e non applica nessuna tariffa per gli alberi clonati, chiedendo soltanto a chi li pianta di prendersene cura. “Molti alberi – ha detto David Milarch – saranno piantati da diversi gruppi, ma il 90% di loro morirà. Non puoi piantare alberi e andartene, sperando che si prenderanno cura di loro stessi”.

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