Baghdad (Iraq), 3 feb. (LaPresse/AP) – Un attentatore suicida a bordo di un’automobile, affiancato da altri kamikaze a piedi, si è fatto esplodere alla sede della polizia provinciale a Kirkuk, nel nord dell’Iraq. Il bilancio è di almeno 15 vittime e oltre 90 feriti, secondo quanto riferito da fonti ufficiali locali. L’attacco, sinora non rivendicato, sembra un nuovo tentativo dei militanti di minare gli sforzi del governo per mantenere la sicurezza a livello nazionale.

Un ufficiale di polizia ha raccontato che un attentatore suicida ha guidato un veicolo imbottito di esplosivo contro la sede della polizia di Kirkuk. Dopo di lui, altri kamikaze a piedi armati con mitragliatrici e granate hanno assaltato il complesso. Tutti i militanti sono stati uccisi dai soldati prima che riuscissero ad entrare nell’edificio, ha precisato, ma non è noto quanti fossero. L’ufficiale ha parlato con la condizione di anonimato. I soccorritori continuano a lavorare sulla scena, per trovare eventuali sopravvissuti e curare i feriti.

Sinora non c’è stata alcuna rivendicazione della responsabilità dell’azione, ma autobombe e attacchi coordinati sono tra le tattiche solitamente usate dai militanti sunniti e dai rami di al-Qaeda in Iraq. I gruppi di insorti sfruttano spesso le tensioni etniche per acerbare le tensioni nel nord dell’Iraq. Kirkuk, circa 290 chilometri a nord di Baghdad, è infatti abitata da arabi, curdi e turkmeni, che si contendono il controllo dell’area, ricca di petrolio. I curdi vogliono incorporarla nella loro regione semiautonoma nel nord del Paese, mentre arabi e turkmeni si oppongono.

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