Baghdad (Iraq), 9 gen. (LaPresse/AP) – Le autorità irachene hanno chiuso il confine con la Giordania, bloccando di fatto l’autostrada che porta da Baghdad alla frontiera nella provincia di Anbar, di recente interessata da proteste antigovernative. Lo ha fatto sapere il portavoce del governo, Ali al-Moussawi, precisando che la decisione è stata presa per motivi di sicurezza. Il portavoce ha smentito che si tratti di un tentativo di fare pressioni sui manifestanti antigovernativi nella regione a prevalenza sunnita. Le autorità, ha affermato, hanno infatti agito in risposta a informazioni fornite da agenzie di intelligence.

Le proteste nella provincia sono scoppiate circa due settimane fa, in seguito all’arresto delle guardie del corpo del ministro delle Finanze, Rafia al-Issawi, uno dei più importanti funzionari sunniti al governo. Molti sunniti iracheni accusano da tempo di discriminazioni il governo dominato da sciiti. I manifestanti hanno più volte bloccato l’autostrada tra Baghdad e il confine della Giordania.

I residenti della regione hanno accolto la decisione del governo con rabbia. Il vicegovernatore della provincia, Dhari Arkan, ha detto che le autorità locali avvieranno un’azione legale contro il governo centrale. La chiusura del confine, ha affermato uno degli organizzatori delle proteste, Saeed Humaim, “ha un solo obiettivo, quello di danneggiare l’immagine dei manifestanti e presentarli come agitatori che vogliono rendere la vita degli iracheni più difficile”. Un funzionario della dogana giordana ha riferito che gli iracheni hanno chiuso il confine stamattina dal loro lato, senza fornire una chiara spiegazione, affermando soltanto che si tratta di “una misura temporanea dovuta a motivi interni non specificati”.

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