Londra (Regno Unito), 18 ott. (LaPresse/AP) – Il governo britannico ha avviato una campagna di reclutamento tra i 18enni per formare nuove cyber-spie e decrittatori di codici, nel tentativo di ampliare il personale dei suoi servizi di intelligence. Il programma è stato annunciato dal ministro degli Esteri William Hague durante un discorso a Bletchley Park, sede dei servizi di spionaggio britannici durante la Seconda guerra mondiale.

Il programma sarà aperto ai 18enne con competenze in scienza, tecnologia, ingegneria e giochi al computer, che frequenteranno un corso biennale composto da lezioni universitarie, addestramento tecnico e brevi incarichi lavorativi, prima di intraprendere la mansione di ‘spie’ a tempo pieno. Gli studenti delle scuole superiori saranno anche coinvolti in un concorso, con lo scopo di spingerli a studiare per lavorare nel campo della matematica e della cybersicurezza.

Il ministero degli Esteri spiega che il programma mira a trovare cento nuove reclute per il Gchq, l’agenzia di sorveglianza elettronica del Regno Unito, per le agenzie di informazioni MI5 e MI6. L’idea è di espandere il reclutamento di nuove spie oltre a quello tradizionale nelle università. “I giovani sono la chiave per il futuro successo del nostro Paese, proprio come lo furono durante la guerra”, ha detto Hague.

“Saranno i giovani innovatori di questa generazione – ha proseguito – che contribuiranno a mantenere sicuro questo Paese negli anni a venire, contro minacce che sono altrettanto gravi di quelle della seconda guerra mondiale”. Prima del discorso di Hague, il ministero degli esteri aveva spiegato che l’obiettivo era “utilizzare le conoscenze dei giovani, che sono cresciuti con i social media, con la connettività globale e con i giochi interattivi, per assicurarci che possano affrontare le minacce e le sfide del XXI secolo”.

Nel suo discorso Hague ha anche annunciato lo stanziamento da parte del governo di 480mila sterline per il restauro di Bletchley Park, complesso di edifici e capanne in legno dove centinaia di matematici, crittografi e pionieri dell’era dei computer hanno lavorato per decodificare i codici della Germania nazista. Gli storici sostengono che il loro lavoro abbia abbreviato la Seconda guerra mondiale di almeno due anni.

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