Camden (New Jersey, Usa), 5 set. (LaPresse/AP) – In meno di due settimane nella contea di Camden, nel New Jersey, una donna ha decapitato il figlio di due anni, mettendone la testa nel frigorifero, e un uomo ha ucciso nel sonno un bimbo di sei anni, infilandosi nella notte nell’appartamento dove dormiva insieme alla sorella mentre i genitori non erano in casa. All’origine di questa drammatica coincidenza potrebbe esserci una droga: la fenciclidina (Pcp), sostanza allucinogena che alcuni mischiano alla marijuana. Su questa ipotesi sta lavorando la polizia di Camden, che sta indagando sui due casi.
I fatti. Il 23 agosto una donna ha ucciso il figlio. Gli agenti sono arrivati sul posto dopo aver ricevuto segnalazioni di una lite domestica. La donna si era barricata dentro l’appartamento dopo aver litigato con un uomo, probabilmente il fidanzato. Quando i poliziotti sono entrati nella casa hanno trovato la donna morta e la testa del bambino dentro il frigorifero.
Il 3 settembre un bambino di sei anni è stato ucciso a coltellate nel sonno e sua sorella di 12 anni, che si trovava nella stessa stanza, è stata ferita gravemente alla gola. I genitori non c’erano. Separati, lei si trovava in quel momento in ospedale, mentre lui non vive nel New Jersey. Nella casa c’erano anche altri due bambini, rimasti fortunatamente illesi. Il giorno dopo la polizia ha preso il killer: Osvaldo Rivera, 31 anni. Trovato sotto effetto di stupefacenti, era nascosto sotto un materasso contro il muro di un edificio.
In entrambi i casi le autorità hanno trovato nell’organismo degli assassini tracce di marijuana mista a fenciclidina. Ora gli inquirenti vogliono capire se questa sostanza possa portare a comportamenti violenti e stanno analizzando le partite di droga che circolano in città per capire se ci sia “qualche tipo di alterazione” che possa aver scatenato comportamenti violenti, ha spiegato il capo della polizia di Camden, Scott Thomson, secondo il quale il Pcp ha giocato un ruolo in una decina di omicidi avvenuti in città negli ultimi quattro o cinque anni.
Rivera, in effetti, nel corso dell’interrogatorio, ha mostrato di non rendersi conto di quello che aveva fatto: “Come stanno? Quanto gli ho fatto male?”, ha detto. In città, ha spiegato Al Sacchetti, direttore del centro medico cittadino della nostra Signora di Lourdes, almeno una o due persone ogni giorno finiscono al pronto soccorso per abuso di Pcp.
Sul rapporto tra la sostanza e le aggressioni però non ci sono certezze. “Mai sentito di aggressioni sotto l’effetto di Pcp”, ribatte il dottor Matthew Salzman, tossicologo dell’ospedale universitario di Cooper. Questo tipo di allucinogeno, spiega, rende la persona poco lucida. “Dal punto di vista degli effetti – precisa – rende le persone psicotiche”.
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