Mumbai (India), 11 ago. (LaPresse/AP) – Due persone sono morte e oltre 50 sono rimaste ferite nel corso di scontri a Mumbai, tra dimostranti islamici e la polizia. La manifestazione era stata organizzata da esponenti della comunità musulmana per protestare per la morte di altri islamici il mese scorso, nel corso di scontri con le forze dell’ordine nello stato di Assam, nel nordest dell’India. Da decenni prosegue in quell’area il conflitto, per il controllo delle terre, tra i Bodo, una comunità etnica indigena nella zona, e i musulmani, che si stabilirono nell’area dopo la nascita del Bangladesh nel 1971. Recentemente il conflitto si è intensificato e nel corso dell’ultimo mese almeno 53 persone sono morte in quella zona, mentre altre 400mila sono state costrette a lasciare le proprie case e a prendere posto in campi profughi predisposti dal governo.
Oggi a Mumbai la polizia ha sparato in aria e impiegato manganelli di bambù per disperdere i manifestanti, che hanno lanciato pietre e danneggiato una decina di autobus e di mezzi della polizia. Secondo il commissario di polizia Arup Patnaik i due manifestanti non sarebbero stati colpiti da proiettili, ma sarebbero morti a causa delle ferite riportate negli scontri. Secondo il bilancio della polizia, altre 52 persone sono rimaste ferite, tra le quali 44 agenti. I manifestanti avrebbero dato alle fiamme anche tre furgoncini delle emittenti televisive, accusate di non essere state imparziali nelle notizie diffuse a proposito degli scontri del mese scorso.
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