Beirut (Libano), 22 lug. (LaPresse/AP) – Dall’inizio di luglio in Siria sono state uccise oltre 2.750 persone, portando a oltre 19mila il numero delle vittime da quando è cominciata la rivolta nel Paese. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani.
Secondo il gruppo, se nel resto del mese le uccisioni continueranno con la stessa frequenza avuta finora, luglio andrà considerato il mese peggiore dallo scoppio delle proteste a marzo del 2011. Giugno è finora il mese con il maggior numero di vittime, con 2.924 morti accertati. Il capo dell’Osservatorio, Rami Abdul-Rahman, riferisce che nei primi 21 giorni di luglio sono morte precisamente 2.752 persone, di cui 1.933 civili, 738 soldati governativi e 81 ribelli. A giugno in media sono morte 94 persone al giorno; a luglio invece sono morte finora in media 131 persone al giorno.
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