Bruxelles (Belgio), 27 giu. (LaPresse/AP) – La Corte di giustizia dell’Unione europea ha confermato la multa inflitta a Microsoft nel 2008 per abuso di posizione dominante dalla Commissione europea, seppur riducendola da 899 milioni a 860 milioni di euro. Nel verdetto con cui ha respinto il ricorso della compagnia, la Corte precisa che la multa è tecnicamente una “pena per mancato rispetto” di un ordine del 2004 da parte dell’antitrust, che chiese a Microsoft di rendere disponibile il proprio codice in funzione della compatibilità di interfacce delle compagnie concorrenti. La Corte ha dichiarato che la decisione di oggi “conferma essenzialmente la decisione della Commissione e respinge tutti le obiezioni poste da Microsoft a sostegno dell’annullamento”.
Dura la reazione di Microsoft: “Sebbene la Corte abbia leggermente ridotto la multa, siamo delusi dal suo verdetto”, si legge in una nota. Nel 2008 la Commissione multò la compagnia dopo averlo fatto due volte negli anni precedenti. Nel 2004 la sanzione fu di 497 milioni di euro, nel 2006 di altri 280,5 milioni per non aver posto rimedio e infine nel 2008 di ulteriori 899 milioni. Oggi quest’ultima multa è stata ridotta di 39 milioni di euro, scendendo così a 860 milioni. “Nel 2009 Microsoft è entrata in una vasta intesa con la Commissione, che ha risolto le sue preoccupazioni inerenti le regole sulla concorrenza”, si legge ancora nella nota della compagnia.
La multa cui si riferisce il verdetto di oggi, in particolare, era stata inflitta dalla Commissione nel febbraio 2008, sulla base di una indagine sull’interoperabilità dei sistemi Microsoft con i concorrenti. Gli esperti dell’Ue si erano concentrati su Active Directory, sul framework .NET (una piattaforma di programmazione orientata alla rete) e sul formato dei documenti di Office, che avrebbe dovuto essere perfettamente compatibile con quello dei programmi analoghi. Complessivamente Microsoft ha pagato alle casse dell’Ue quasi un miliardo e 700 milioni di euro in sanzioni per violazioni delle norme sulla concorrenza.
Il commissario europeo alla Concorrenza, Joaquin Almunia, ha accolto con favore la decisione della Corte di giustizia Ue, dicendo che “convalida pienamente” l’azione della Commissione contro la compagnia e “porta significativi benefici ai consumatori”. “Una gamma di prodotti innovativi – ha proseguito – che non avrebbe altrimenti mai visto la luce del giorno è invece stata introdotta sul mercato” grazie alla Commissione.
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