Tunisi (Tunisia), 25 giu. (LaPresse/AP) – Il presidente della Tunisia, Moncef Marzouki, ha criticato la decisione del primo ministro Hamadi Jebali di estradare l’ex premier libico Al-Baghdadi Al-Mahmoudi, nonostante il rischio che quest’ultimo possa essere ucciso o torturato nel suo Paese. Jebali, ha affermato Marzouki in una nota, ha oltrepassato i poteri previsti dal suo incarico. “L’estradizione – si legge nel comunicato – ha più a che fare con la politica estera della Tunisia che con il sistema giudiziario, e la politica estera è una prerogativa del presidente”. Secondo Marzouki, quella del premier “è stata una decisione illegittima e presa unilateralmente”. Il presidente ha infine affermato di essere pronto a portare il caso davanti all’assemblea costituente tunisina.

Marzouki, ex attivista dei diritti umani, si era opposto all’estradizione nel timore che al-Mahmoudi possa dover affrontare un processo non giusto, influenzato dalla volontà degli ex ribelli di vendicarsi sugli uomini dell’era Gheddafi. Il 67enne al-Mahmoudi era stato arrestato a settembre dell’anno scorso per aver oltrepassato illegalmente il confine della Tunisia mentre stava cercando di fuggire dalla Libia in Algeria. A gennaio scorso 15 gruppi per i diritti umani tunisini e internazionali, tra cui Amnesty International e Human Rights Watch, hanno firmato una dichiarazione in cui si opponevano all’estradizione di al-Mahmoudi, dicendo che l’ex premier rischierebbe la morte o la tortura se venisse estradato in Libia.

Marzouki ha detto che i tre partiti che fanno parte del governo di Tunisi si erano accordati di aspettare di prendere la decisione sull’estradizione fino alle elezioni in Libia, previste per il 7 di luglio, e dopo la pubblicazione dei risultati del rapporto di una commissione tunisina che si era recata in Libia a maggio scorso per stabilire se nel Paese è possibile avere un processo giusto. La commissione non ha ancora presentato i risultati delle proprie indagini. La disputa sull’estradizione di al-Mahmoudi sottolinea le divisioni tra i membri della coalizione al governo in Tunisia. Jebali è membro del partito islamico Ennahda, mentre Marzouki è del partito liberale Congresso per la Repubblica.

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