Oslo (Norvegia), 15 giu. (LaPresse/AP) – “Non siamo certamente alla fine della strada, per niente, abbiamo appena iniziato”, con il processo di democratizzazione in Birmania. Sono le parole della leader dell’opposizione birmana Aung San Suu Kyi, pronunciate durante un intervento a Oslo, dove è arrivata nel pomeriggio nel corso del suo viaggio in Europa, il primo in 24 anni. Il premio Nobel per la pace questa mattina ha visitato il Parlamento svizzero e incontrato membri del governo. Si è poi recata in Norvegia, dove resterà per tre gioni, e poi visiterà Regno Unito, Irlanda e Francia. Domani a Oslo riceverà il premio Nobel conferitole nel 1991, mai ritirato a causa degli anni trascorsi senza uscire dal Paese per timore di non potervi tornare e poi agli arresti domiciliari a causa del suo attivismo contro la giunta militare.
“La strada non è lineare, liscia. Ci saranno molte curve e strettoie e ostacoli, ma dovremo negoziarli nello spirito della riconciliazione nazionale”, ha proseguito. Ha concordato con il premier norvegese, Jens Stoltenberg, che una complicata e attenta diplomazia potrebbe ancora essere richiesta per avere a che fare con il governo birmano, sostenuto dai militari, del presidente Thein Sein, generale in pensione salito al potere l’anno scorso, perché ceda il potere alla Lega nazionale della democrazia di Suu Kyi.
“Lei ha dedicato la vita alla lotta per la democrazia nel suo Paese ed è una ispirazione per tutti noi”, le ha detto il premier durante la conferenza stampa congiunta. “La nuova realtà politica in Birmania è notevole. Siamo stati testimoni di enormi cambiamenti in meno di un anno. La sua presenza qui a Oslo è la prova che la sua lunga battaglia per la democrazia e la giustizia per il suo Paese sta dando i suoi frutti”, ha concluso Stoltenberg. Il premier l’ha invitata nella sua residenza ufficiale per colloqui, poi i due si sono recati a una cena nel castello medievale di Akurshus. Al tavolo anche il re Araldo e la regina Sofia.
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