Damasco (Siria), 27 mag. (LaPresse/AP) – Il governo di Damasco nega un suo coinvolgimento nella strage di Houla in cui venerdì sono morte oltre 90 persone, tra cui 32 bambini. “Neghiamo categoricamente ogni responsabilità delle forze del governo nel massacro”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Jihad Makdissi, parlando con i giornalisti a Damasco durante una conferenza stampa. La Siria, ha aggiunto, è soggetta a uno “tsunami di bugie” che accusano il governo.
A Houla, ha quindi proseguito Makdissi, “bambini, donne e altre persone innocenti sono state uccise nelle proprie case, e questo non è ciò che fa l’esercito siriano. Il metodo degli omicidi è stato brutale”. “Centinaia di uomini equipaggiati con armi automatiche, mortai e missili anticarro”, ha spiegato, hanno lanciato l’attacco in modo simultaneo da diversi luoghi, iniziando attorno alle 14 e continuando per nove ore. Cinque postazioni dell’esercito nell’area, ha quindi aggiunto, sono finite sotto attacco nello stesso momento, tre soldati sono morti e altri 16 sono rimasti feriti. “Non c’erano carri armati o artiglieria dell’esercito siriano nelle vicinanze” di Houla, ha continuato il portavoce del ministero, sostenendo che gli assalitori armati hanno utilizzato missili anticarro e “le truppe siriane hanno reagito in difesa delle proprie posizioni”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata