Il Cairo (Egitto), 26 mag. (LaPresse/AP) – Il candidato alla presidenza egiziano Ahmed Shafiq ha riconosciuto i meriti della rivolta che ha rovesciato Hosni Mubarak e ha promesso che in caso di elezione non cercherà di “ricreare” il vecchio regime. Shafiq, ultimo primo ministro sotto Mubarak, affronterà Mohammed Morsi, del partito legato ai Fratelli musulmani, al ballottaggio il 16 e 17 giugno. I due candidati hanno ottenuto la maggioranza dei voti nelle elezioni di mercoledì e giovedi.

Nel corso della conferenza stampa odierna, Shafiq ha provato a cancellare la sua immagine di anti-rivoluzionazio che ha in passato parlato con disprezzo dei gruppi giovanili fautori dell’insurrezione anti-Mubarak. Ex comandante delle forze aeree, Shafiq era stato cacciato dalla posizione di premier in seguito all’ondata di proteste, poco dopo le dimissioni di Mubarak l’11 febbraio del 2011.

“Mi impegno con ogni egiziano – ha detto Shafiq, 70 anni – il vecchio regime non sarà ricreato. L’Egitto è cambiato e l’orologio non tornerà indietro. Abbiamo avuto una rivoluzione gloriosa. Rendo omaggio a questa gloriosa rivoluzione e mi impegno a essere fedele alla sua richiesta di giustizia e libertà”. La sfida di oggi sembra tuttavia una riproposizione di equilibri passati: da un lato Morsi, esponente islamico, dall’altro Shafiq, uomo dell’esercito che promette rigidità per garantire la stabilità.

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