Ginevra (Svizzera), 24 mag. (LaPresse/AP) – Nelle ultime settimane, le truppe governative siriane hanno iniziato a catturare e torturare bambini per ottenere confessioni e scoprire i nascondigli degli oppositori. È quanto si apprende da un rapporto diffuso oggi dai membri della Commissione d’inchiesta internazionale indipendente delle Nazioni unite sulla Siria, che si concentra sulle violenze commesse da soldati e ribelli da marzo. Diversi ragazzi e bambini siriani, alcuni di soli dieci anni, hanno raccontato di essere stati “torturati per confessare che altri uomini delle loro famiglie sono membri dell’Esercito libero siriano oppure lo sostengono”, spiegano gli esperti dell’Onu. Diversi minori sono stati uccisi dai cecchini appostati sui tetti di edifici e persino scuole in città e villaggi di tutto il Paese.
Secondo il documento, le forze di Assad continuano a essere le principali responsabili delle violenze in corso nel Paese, sebbene anche i ribelli commettano crimini e abusi. I tre esperti spiegano che il conflitto è cambiato e il governo deve adesso affrontare un’opposizione armata e meglio organizzata anche grazie alla partecipazione di soldati disertori. Gli abusi dei diritti umani da parte delle truppe governative, si apprende dal rapporto Onu, “avvengono in gran parte durante attacchi di ampia scala in luoghi specifici noti per la presenza di disertori e di simpatizzanti dell’opposizione”.
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